Il “Sotto Casa Tour 2013” Max Gazzé è approdato a Taormina, nella cornice del Teatro Antico. Il concerto è stato aperto dalla bravissima Ilaria Porceddu, che accompagnata alla fisarmonica da Clemente Ferrari, regala delle perle del suo repertorio, evidenziando la sua bravura.
Dopo l’apertura di Ilaria Porceddu, è il momento dell’ attesissimo Max Gazzè, che accompagnato da Clemente Ferrari alle tastiere, Giorgio Baldi alla chitarra e Cristiano Micalizzi alla batteria, apre le danze con E tu vai via e La mia libertà, seguite dal primo classico Vento d’ estate, apri pista per tanti altri classici del repertorio di Gazzè.
Accompagnato dal quartetto d’archi tutto al femminile “Euforia”, Gazzè regala un momento molto intimo che ricorda il progetto “L’ uomo sinfonico”, che si spera venga ripreso presto. L’esecuzione dei brani col quartetto è delicato e finalmente vengono abbassate le luci, unica pecca di tutto il concerto.
Non si capisce chi abbia avuto la felice idea di mettere delle luci fortissime contro il pubblico, talmente pessime, che accecano e per di più lasciano l’ artista per i ¾ del concerto al buio, illuminando più i musicisti. Chi ha vissuto il concerto della prime file avrebbe dovuto indossare degli occhiali da sole che magari, avrebbero consentito di distinguere almeno la sagoma dell’ artista.
I brani si alternano tra classici e nuovo da Il solito sesso, Autoironia, Raduni Ovali, l’amore pensato, Annina, Cara Valentina, alla bellissima e per chi scrive una perla del nuovo lavoro di Gazzè “I tuoi maledettissimi impegni”, passando per un’altra chicca del nuovo album “Buon Compleanno”.
Quando Max Gazzè sembra lasciare il palco arriva un strano personaggio in tunica rossa con occhiali da sole ed una luminosa stella azzurra in mano che pronuncia, in un improvvisato latino, un saluto tipico del pontefice che si conclude con “…Gazzé maximum est!”, questo da il via a “Sotto casa” e a quel punto tutto il Teatro Antico impazzisce e mette la ciliegina sulla torta ad una grandissima festa.
Inutile dire che non finisce li, a grande richiesta Gazzè ritorna sul palco e regala uno dei brani più belli della sua carriera “Mentre dormi”, ma si sa che la caratteristica principale di Gazzè è l’ ironia, coinvolgendo tutta la band e pubblico in un siparietto aperto dal racconto di una storiella durante la quale i musicisti, impassibili, attendono l’ attacco dell’artista per poter partire con il brano “L’uomo più furbo del mondo”. Questo “fuori programma” che parte come una burla di Max all’ indirizzo di Giorgio Baldi, trova la sua conclusione a breve ed il suo basso, compiendo un ampio movimento dall’alto verso il basso a dare l’attacco al pezzo stesso confermandolo nel suo lato ironico.
A fine serata tra le luci si distingue una sagoma e non può che essere Alex Britti, in concerto in Sicilia, che accetta l’invito a raggiungerlo dell’ amico fattogli a bordo del traghetto, come sarebbe potuto accadere se ci fosse stato il fantomatico ponte?
Giorgio Baldi, cede gentilmente la chitarra ad Alex Britti e parte una versione decisamente diversa de “La favola di Adamo ed Eva”.
Britti lascia il palco restituendo a Cesare quel ch’è di Cesare e poco dopo il concerto si conclude. A chi lo aspetta Max si concede per autografi e foto, regalando un’ altra piccola emozione.